martedì 4 gennaio 2011

Lista dei cani pericolosi

 

Cani pericolosi e aggressivi ecco la nuova lista nera

E' pronta la nuova lista nera dei cani. Sono 18 razze e sono considerate pericolose. Chi possiede uno di questi cani non potrà, per legge, sottoporlo a un addestramento finalizzato ad esaltarne l'aggressività. E' quanto prevede l'ordinanza, in via di definizione e che avrà la durata di un anno, del ministro della Salute Girolamo Sirchia, che sarà pubblicata nei prossimi giorni in Gazzetta ufficiale.
L'elenco delle razze pericolose viene aggiornata di anno in anno e quella che sta per essere ufficializzata contiene alcune novità di rilievo. Per esempio i dobermann, da sempre considerati cani pericolosi, non rientrano nell'elenco. Così come diventano buoni gli schnauzer e gli alani.
Le razze classificate a rischio di maggior aggressività - sulla base anche del parere espresso dal Consiglio superiore della sanità, sono ridotte alle seguenti: american bulldog; cane da pastore di Charplanina; cane da pastore dell'Anatolia; cane da pastore dell'Asia centrale; cane da pastore del Caucaso; cane da Serra da Estreilla; dogo argentino; fila brazileiro; mastino napoletano; perro da canapo majoero; perro da presa canario; perro da presa Mallorquin; pitbull; pitbull mastiff; pitbull terrier; rafeiro do alentejo; rottweiler; tosa inu.
L' ordinanza emessa un anno fa, e tuttora in vigore, faceva invece riferimento a due gruppi di animali (per circa cento razze) inseriti nella classificazione internazionale della federazione dei cinofili.
La cosa più importante che deve sapere il padrone di un cane di una delle razze in elenco è ciò che non può fare. Non può addestrarlo per farlo diventare ancora più aggressivo, non può incrociare razze diverse per svilupparne l'aggressività, non può somministrare al cane sostanze dopanti. Ovviamente è tenuto a mettere ai cani la museruola e il guinzaglio quando vengono condotti nei luoghi pubblici, nei locali pubblici e sui mezzi pubblici di trasporto. E, ma nemmeno questa è una novità, il padrone deve stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni causati dall'animale.

Resta il divieto, recita l'ordinanza Sirchia, di acquistare, possedere o detenere cani delle 18 razze ai delinquenti abituali o per tendenza; a chi è sottoposto a misura di prevenzione personale o a misura di sicurezza personale; a chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva, per delitto non colposo contro la persona o contro il patrimonio, punibile con la reclusione superiore a due anni; a chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva, per specifici reati; ai minori di 18 anni e agli interdetti e inabilitati per infermità.
Questi divieti non si applicano ai cani per non vedenti o non udenti, addestrati presso le scuole nazionali come cani guida né a quelli in dotazione alle forze armate, di polizia, di protezione civile e dei vigili del fuoco.

lunedì 3 gennaio 2011

Pastore tedesco

Razza:
Il pastore tedesco è una razza canina di origine tedesca (come dice il nome). Il pastore tedesco viene anche chiamato pastore alsaziano, in quanto, nella Francia e nell'Inghilterra della prima guerra mondiale, ogni nome che ricordasse i popoli nemici veniva cambiato; così si diffuse l'uso di definire la razza pastore alsaziano. Questo uso si è in parte mantenuto fino ai giorni nostri per definire per lo più i soggetti di grande taglia e a pelo lungo.
La sua dote principale è quella della versatilità di impiego in svariati campi. Oggi viene raramente utilizzato come conduttore di gregge, mentre è molto diffuso nei servizi di Protezione civile come cane da valanga, e da ricerca di persone disperse, sia in superficie che in macerie; è diffuso come cane da guida per ciechi (anche se in questo campo sta venendo soppiantato da razze come il Golden Retriever ed il Labrador Retriever), ed è diffusamente impiegato dalle Forze di Polizia di tutto il mondo come cane antidroga e antisommossa. Tutto questo oltre ad essere un eccellente cane da compagnia, oltre che da guardia della proprietà e da difesa personale. Il Pastore tedesco è anche una razza molto utilizzata nell'ambito cinematografico. In Italia la razza è ben allevata ormai da diversi decenni. La più importante manifestazione cinotecnica al mondo di questa razza è la "Siegerschau" che si svolge annualmente in Germania, alla quale partecipano centinaia di soggetti, tra i più rappresentativi del mondo. Attualmente dagli allevatori tedeschi viene fatta una dura selezione che adotta come criteri la funzionalità e il carattere.

Storia:
Il selezionatore della razza fu il Cap. di Cavalleria Friedrich Emil Max Von Stephanitz, alla fine del XIX secolo. Il suo scopo era quello di ottenere una razza da lavoro, robusta e ben addestrabile, utilizzando vari ceppi locali di cani da pastore presenti in diverse regioni della Germania. Le due tipologie principali sulle quali si basò il Cap. Von Stephanitz furono: il pastore del Baden-Württemberg, regione confinante con l'Alsazia, un cane robusto, di taglia medio-grande e di pelo lungo di colore nero-focato, ed il pastore della Turingia, di taglia leggermente inferiore, più scattante ma anche maggiormente aggressivo, con pelo corto di colore grigio. Ripetuti incroci e selezioni di queste ed altre varietà portarono entro la fine del XIX secolo alla stabilizzazione della nuova razza, e alla fondazione, nel 1899, del primo club di razza, lo Deutsche Schäferhunde Verein (S.V.). Il primo standard venne pubblicato nel 1901.

Aspetto:
Il pastore tedesco è un cane di taglia medio-grande, leggermente allungato, forte e ben muscoloso. Il carattere è equilibrato, dai nervi saldi e sicuro di sè, di indole normalmente tranquilla con i familiari, non si può però dire lo stesso del suo rapporto con altri animali ed umani estranei. È docile, caratterizzato da buona combattività, tempra e coraggio, caratteristiche che lo rendono facilmente addestrabile a tutti gli impieghi, dalla guardia alla difesa, dalla pastorizia all'accompagnamento.
La testa è cuneiforme e la fronte leggermente convessa quasi senza solco mediano. Ha occhi a mandorla molto scuri. Le orecchie sono erette, a punta e rivolte in avanti, il naso è diritto, con tartufo di colore nero. La mascella e la mandibola sono molto forti. Possiede 42 denti con chiusura a forbice. Ha un collo e un dorso robusto.
Gli arti anteriori sono diritti e paralleli mentre quelli posteriori sono leggermente arretrati. La pianta del piede è dura e di colore scuro . La coda di solito arriva fino all'altezza del garretto e nella parte inferiore ha il pelo più lungo. Il pelo è duro, di lunghezza media, fitto, ben aderente e con abbondante sottopelo; il colore è nero con focature rosso-bruno, brune fino al grigio; il colore può essere anche nero o grigio uniforme con sfumature più scure. Lo standard esclude il pelo lungo ed il colore bianco, sebbene un'unica macchia bianca è ammessa all'altezza dello sterno.
L'altezza media, per i maschi, è tra i 60 e i 65 cm ed il peso va dai 30 ai 40 kg. In media per le femmine l'altezza è tra 55 e 60 cm con peso tra 22 e 32 kg.
Le patologie più ricorrenti, dovute più ad uno spregiudicato allevamento commerciale che ad una predisposizione morfologica, sono la displasia congenita dell'anca, del gomito e del ginocchio, la piodermite profonda, le fistole perianali.

Cure:
Accenni alla gestione del carattere e dei comportamenti
Il cucciolo già da quando lo si ritira dall'allevamento (fase post-svezzamento) ha bisogno di socializzare verso altri cani e animali, persone; parimenti si rende opportuno condurlo in luoghi o porlo in contesti situazionali dove abbia modo di ampliare il proprio bagaglio di esperienza in stimoli e sensazioni (parchi cittadini, strade e quartieri trafficati, ecc). Non è un cane per principianti sebbene la duttilità ad ambientarsi ad una determinata condizione di vita sia compatibile in funzione dell'attaccamento verso il proprio riferimento umano. Proprio per questa ragione il pastore tedesco è un cane col quale convivere e condividere esperienze e situazioni. Non a caso i primi selezionatori della razza vollero concepire l'allevamento del pastore tedesco affinché si consolidasse nel genotipo una certa attitudine all'impiego ausiliario verso le attività umane. Il cucciolo, una volta giunto nella famiglia (umana) di adozione, deve sentirsi perfettamente integrato avendo ben chiaro quale ruolo e posizione gerarchica rivestire. Cedimenti in tal senso, gap gestionali e qualsivoglia mancanza da parte dei riferimenti umani, alle volte possono determinare delle anomalie comportamentali alle quali dover porre rimedio in tempi brevi e nel modo più consono possibile facendo riferimento alle competenze specialistiche on-site o presso le opportune sedi (tutor addestrativo, comportamentista, campi di addestramento, ecc, ecc). Gli accadimenti in tal senso possono essere svariati, a partire dall'atteggiamento prevaricatore del cucciolone di 6-8 mesi nei confronti dei componenti della famiglia più timorosi (donne e bambini), mordicchiamento ludico, ma insistente all'estremità corporee esposte della persona (mani e caviglie), allo stesso modo eccessiva espansività verso amici e invitati della casa, ecc, ecc, - per contro - si possono annoverare piccoli atti di coercizione nei confronti del cucciolo determinati da buffetti reiterati su collo e testa impiegando giornali arrotolati o piccoli oggetti di pari consistenza, sgrollamenti energici alla pelliccia per distoglierlo dallo sporcare in casa, ecc, ecc, - ovvero, approcci errati i cui esiti possono solo renderlo sottomesso e timoroso. In definitiva, il pastore tedesco deve essere addestrato secondo le consuetudini e le necessità del "branco umano" d'adozione, comprendere che ad un comando vocale si deve immediatamente adeguare nel comportamento avendo compreso la richiesta. Allo stesso modo deve essere in grado di recepire le differenze fra un "cucciolo d'uomo" e l'adulto quindi rapportarsi (alle volte fin troppo pazientemente!) di conseguenza. La gestione del suo carattere, rapportata al contesto familiare d'appartenenza, deve armonizzarsi sinergicamente con la sua indole affinché le doti del pastore tedesco possano evincersi al meglio (vedi Standard FCI n°166/1991 - Carattere)[1]
Toelettatura
I lavaggi frequenti non sono richiesti, tuttavia al termine della stagione fredda è possibile utilizzare shampoo dermatologicamente testati (PH compatibile 8,2 - 8,6) allo scopo di detergere e rinfrescare la cute In ogni modo, il mantello di un esemplare di pastore tedesco, in buone condizioni di salute, richiede di essere pettinato e spazzolato almeno una volta al giorno per ovviare alle più comuni esigenze di pulizia, impiegando idonei accessori da toletta (pettine con rima dentata in metallo, non troppo fitta, ed una spazzola dotata di setole semi dure, meglio se naturali). Il cane va abituato alla toelettatura fin dalla tenera età, non solo per facilitarne lo svolgimento anche in età matura, ma anche per imbastire un opportuno sodalizio un'importante tattile. Non in ultimo per importanza, il rassetto giornaliero del manto si rende un'ottima occasione per verificare le condizioni generali di salute del cane per mezzo di un'attenta osservazione dei vari distretti anatomici durante l'operazione di pettinatura o spazzolatura del mantello. Ad esempio, in specie nei primi mesi caldi, al ritorno da una passeggiata nei prati sarà cura del proprietario verificare che non siano allignate delle piccole zecche sul manto del cane, idem dicesi per i temibili forasacchi e le conseguenze che possono apportare alla salute del cane, se non rimosse immediatamente (interno orecchio, orefizio nasale, pianta dei piedi, ascelle, ecc, ecc).
progetto di riferimento.


American Pit Bull Terrier

Razza:
L'American Pit Bull Terrier (o Pit Bull) è un cane dalla storia ormai centenaria; nonostante ciò non è riconosciuto dall'ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) né tantomeno dal FCI (Federazione Cinologica Internazionale).


Origini e storia:
Pit in inglese significa "fossa, arena", per cui è facile capire quanto le origini dell'American Pit Bull Terrier siano legate al mondo dei combattimenti fra animali.
Volendo risalire agli albori del rapporto fra l'uomo ed il cane, si potrebbe sfociare nella mitologia: il Molosso, prende il nome dal figlio di Andromaca e di Neottolemo (il figlio di Achille), un cane di notevole taglia, forza straordinaria, con il muso corto e largo. Anche gli Assiri sfruttavano le caratteristiche dei molossi sia in guerra che in attività venatorie; la forza, la resistenza fisica e un forte attaccamento al padrone sono peculiarità ancora oggi riscontrabili nell'American Pit Bull Terrier.
La storia recente della razza, comunque, inizia attorno al 1845, quando negli Stati Uniti si iniziarono a selezionare, a partire da razze inglesi, ma soprattutto irlandesi, arrivati nel nuovo mondo con le grandi immigrazioni, in particolar modo a causa della famosa e devastante "peste delle patate" che spinse numerosi irlandesi a lasciare la terra natia. Costoro si portavano appresso il proprio beniamino, parte integrante della famiglia, così contribuendo alla continuazione del tradizionale sport canino anche in America. Prima di divenire American Pit Bull Terrier, grazie alla selezione dei più appassionati, tra cui ricordiamo la figura storica di John P. Colby, la razza era già stata da tempo riconosciuta a livello popolare, e gli erano stati attribuiti di volta in volta nomi come Staffordshire bull Terrier (da non confondere con l'odierno Staffordshire terrier), bull terrier, e più in generale bull dog (nome che identificava quella tipologia e che non specificava la razza che oggi detiene tale nome). Si è sentito parlare anche di Blue Paul Terrier, ma questi costituì il filone scozzese meno importante e di cui si è persa traccia agli inizi del XX secolo. L'American pit bull terrier è un cane particolarmente agile, forte, tenace e combattivo.
Il primo secolo di storia della razza, si intreccia con quella dell'American Staffordshire Terrier, fino agli anni trenta del XX secolo, quando si cominciarono a separare due tipologie distinte.

Standard:
Non esiste uno standard della FCI in quanto la razza non è stata ancora riconosciuta dalla stessa Federazione, che riconosce solamente quattro Terrier di tipo Bull: il Bull Terrier inglese, il Bull Terrier inglese miniatura, lo Staffordshire Bull Terrier e l'American Staffordshire Terrier. Di fatto quest'ultimo condivide la stessa origine del Pit Bull. Esistono però altre associazioni che iscrivono nei loro registri gli American Pit Bull Terrier e seguono attentamente la selezione della razza. Si tratta dell'UKC (United Kennel Club) e della ADBA (American Dog Breeders Association), due federazioni che concepiscono il cane in modo differente, mantenendo standard morfo-caratteriali leggermente diversi fra loro.
L'UKC pensa ad un cane più moderno e che in qualche modo lasci alle spalle i retaggi del passato. Il cane ha una forma più compatta, una taglia leggermente maggiore (anche se esistono soggetti ADBA che possono aver maggiori dimensioni rispetto ad un UKC), testa a forma di mattone quindi leggermente più schiacciata rispetto ad un Pit Bull ADBA, e nel corso degli anni la selezione caratteriale UKC ha represso alcuni istinti tipici dell'American Pit Bull Terrier.
Al contrario l'ADBA "vuole" un cane molto più rustico, da lavoro allevato alla vecchia maniera, senza badare molto ai canoni estetici: un "potenziale combattente" che dia il massimo di sé in ogni situazione. L'ADBA si presenta più leggero e agile; caratterialmente mantiene integra quel "gameness" (ardimento, coraggio) che lo ha sempre distinto dalle altre razze canine.

Carattere:
Il Pit Bull è descritto come un cane tenace ed indomito,[1] estremamente coraggioso ed impavido.[2]
Nelle cronache mediatiche, questo cane è stato spesso additato come esempio di razza particolarmente feroce e pericolosa. Secondo il divulgatore David Alderton, probabilmente contro l'American Pit Bull Terrier è stato promulgato il maggior numero di leggi e normative, più che verso qualunque altra razza canina.[1] In Gran Bretagna, per esempio, è consentito il possesso solo di esemplari registrati e castrati.[1] Anche in Italia gli attacchi di pitbull alle persone hanno spinto il governo ad emettere provvedimenti verso questa razza[3], che faceva parte di quelle elencate nella Lista delle razze canine pericolose (con l'ordinanza del sottosegretario alla Salute Francesca Martini il 24 marzo 2009 è stato eliminato dall'Ordinanza del 12 dicembre 2006, "Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani" l'allegato A che comprendeva la lista delle razze canine ritenute pericolose).
La razza non dimostra normalmente aggressività nei confronti dell'uomo, verso cui un tipico pitbull si dimostra molto amichevole, fiducioso e sottomesso (tanto da non essere considerato un buon cane da guardia)

Siberian husky

Razza:
Il Siberian Husky è un cane di taglia media di lontana origine siberiana. È una razza da lavoro anche se è diventato fra i più apprezzati cani da compagnia.

Storia:
Il Siberian Husky è stato selezionato nella sua forma moderna negli Stati Uniti d'America a partire da cani originari della Siberia, dove era stato allevato per secoli dal popolo dei Ciukci per il traino delle slitte. All'inizio del '900 venne importato da Leonard Seppala in Alaska, dove si stavano iniziando a diffondere le gare tra slitte trainate da cani, nell'ambiente dei cercatori d'oro; per la sua taglia, che era piccola rispetto a quella dei cani allora utilizzati per il lavoro, i cani di Seppala furono derisi con il dispregiativo di “piccoli topi siberiani”. Ma ben presto, a seguito dei loro grandi successi nelle gare, vennero rivalutati.
Un episodio che contribuì alla definitiva consacrazione di questa razza risale al 1925, quando nella città dell'Alaska Nome scoppiò un'epidemia di difterite: a causa delle pessime condizioni climatiche era impossibile raggiungere la città, e allora fu organizzata una staffetta di slitte, trainate da molti Siberian Husky, che riuscirono a far giungere a Nome il siero anti-difterico. Questa staffetta prese il nome di corsa del siero ed ancora oggi viene rievocata con l'Iditarod che ripercorre le stesse tappe dell'epoca.
Nel 1930 il Siberian Husky venne riconosciuto come razza dall'American Kennell Club.
In epoca più recente, gli appassionati europei di Sleddog, ovvero delle gare tra slitte trainate dai cani, hanno incrociato il Siberian Husky e le altre razze nordiche tradizionali, con razze meno resistenti al freddo ma più veloci nella breve distanza, in particolar modo levrieri e Pointer; essendo le corse europee ben più corte di quelle tradizionali (in Europa non ci sono distese di ghiaccio adatte alla lunga distanza) questa selezione ha dato luce a incroci creati appositamente per la corsa su distanze brevi.
Questa pratica tuttavia ha dal principio sollevato diverse polemiche e dubbi riguardo la deontologia dello snaturare una razza canina tra le più antiche al solo scopo di migliorarne le prestazioni sportive; nonostante diverse richieste siano pervenute alla Federazione Cinofila Internazionale, ad oggi il così nominato Alaskan husky rimane una varietà non riconosciuta come razza.

Aspetto fisico e caratteristiche:
Pur essendo un cane da tiro, quindi robusto e muscoloso possiede una struttura elegante, leggera, e, soprattutto, ben proporzionata. Ha un cranio leggermente arrotondato che, insieme al muso che si restringe verso il tartufo, contribuisce a far risaltare il suo aspetto lupino. Gli occhi a mandorla, leggermente obliqui, possono essere marroni, ambra, azzurri o eterocromi (un occhio di un colore e uno di un altro o due colori nello stesso occhio). L'idea secondo cui tutti gli husky dovrebbero avere occhi azzurri è dettata solo da una moda. Le orecchie, portate erette e vicine tra loro, sono piccole, per disperdere meno calore, e ben fornite di pelo, per sopportare meglio le temperature polari a cui, spesso, sono esposti. Gli arti sono muscolosi e bene in appiombo. La coda, detta coda di volpe, è portata a scimitarra: non deve assolutamente essere arrotolata sul dorso o sul fianco. Il pelo è doppio e di lunghezza media, mai così lungo da nascondere il profilo del cane. Nonostante il folto pelo gli Husky non soffrono il caldo né più né meno delle altre razze a pelo corto, perché il loro pelo non solo li protegge dal freddo, ma funge da isolante contro il caldo.
- Per quanto concerne il pelo, in verità, il siberian husky ne è dotato di un doppio strato, di cui uno folto alla base, come una vera e propria pelliccia, e l'altro un po' più lungo e meno serrato. Questa caratteristica gli consente di avere una "straordinaria" protezione termica che gli evita il formarsi del ghiaccio sul pelo, che altrimenti porterebbe l'animale ad una morte certa, vista la rigidità climatica degli ambienti nordici in cui spesso è chiamato ad operare. Non solo, ma non dimentichiamo che tale "coperta termica" gli è anche molto utile per le temperature calde. Infatti, anche in Italia, a differenza delle legende metropolitane e dei luoghi comuni, il Siberian Husky si ben ambienta in tutte le situazioni climatiche. Per il suo impiego nei territori artici, il pelo del siberian, dunque non potrà mai essere lungo poiché permetterebbe al gelo di solidificarsi addosso all'animale e lo farebbe morire di ipotermia. Per quanto concerne lo standard della razza, il muso del siberian Husky deve avere un rapporto uno - ad uno, e deve essere tozzo, mai a punta, cosiddetto a lupoide. Inoltre, contrariamente a quanto affermato da pochi giudici di gara, che ne contestano la presenza, il Siberian Husky può presentare delle striature rosa sul tartufo nero, senza precluderne assolutamente il suo standard di razza, cosiddetto tartufo da neve. per il suo carattere docile e socevole,non potrà mai essere impiegato come un cane da guardia, ma è un cane molto intelligente. Per la sua natura, che lo vede impiegato per il traino delle slitte, in percorsi di piccola e media lunghezza, in territori climaticamente ostili, l'animale ha il bisogno continuo di "esplorare" il territorio che lo circonda, che gli consente di fare rientro al suo accampamento.Per tale motivo, invece, nei nostri ambienti contaminati da altri animali, il cane, nell'esplorare il territorio che lo circonda, spesso si perde e non riesce più a fare ritorno a casa

Colori:
Nell'immaginario comune il pelo dell'husky è di colore bianco, nero o marroncino ma i conoscitori di questa razza sanno che l’husky è una delle razze con maggiore quantità di colori diversi, classificabili in quattro gruppi: gli husky neri, grigi, rossi, e gli 'speciali'. Gli husky neri possono andare dai comuni ‘nero e bianco’ ai rarissimi ‘black and tan’, husky particolari con una sfumatura beige, passando per i poco conosciuti ‘principalmente nero’ che, come dice il nome, sono quasi completamente neri. Gli husky grigi sono quelli che hanno la maggior varietà di sfumature: anche perché ogni colore è abbinato al bianco. C’è il normalissimo ‘grigio’ e la sua sfumatura più chiara ‘argento’ esiste il ‘grigio lupo’ e bisogna ricordare il particolarissimo ‘agouti’. Tra gli husky rossi troviamo i ‘rosso chiaro’ e gli husky color rame, detti comunemente ‘copper’ . Il pelo degli 'speciali' ha come principale caratteristica il modo in cui è distribuito il colore, eccetto uno: il ‘sable’, che comprende gli husky color sabbia, è un colore vero e proprio. Gli altri sono: ‘piebold’ husky bianchi con poche macchie sul capo e sul corpo, ‘splash coat’ macchie diffuse, un po’ come se della vernice fosse caduta e avesse tinto il cane e ‘saddle backs’ ovvero gli husky con la ‘sella’ una macchia più scura sul dorso, somigliante, appunto, ad una sella. Tuttavia, lo standard della razza, riconosce tutte le colorazioni dell'animale, senza precluderne una tonalità pittosto che un'altra. la stessa cosa è valida anche per il colore degli occhi, e cioè che lo standard della razza prevede qualsiasi colorazione degli occhi, anche impari, dal bleu in entrambi gli occhi, ad un occhio bleu e l'altro marrone, o addirittura ad un occhio bleu e marrone, e l'altro bleu, entrambi marroni.

Carettere:
Allegro e giocherellone, dignitoso e orgoglioso, e a volte gioviale, ma soprattutto socievole con tutti, cani e persone. Può essere un ottimo compagno di giochi per i bambini. Benché sia molto testardo, come tutti i cani nordici può essere educato, purché in tenera età. Nonostante il carattere amichevole, è molto indipendente, non semplice da educare, e ha un forte istinto predatorio nei confronti di piccoli animali domestici e non.[1] Per la sua conformazione caratteriale, il Siberian Husky tende a trovarsi una sua allocazione all'interno della famiglia che lo sta adottando, poiché la ritiene come fosse un branco. Per tale motivo, l'animale si sottometterà solo a colui che riterrà essere il suo capo branco, mentre con gli altri componenti sarà meno "rispettoso". per questi motivi bisogna educarlo in maniera ferma, ma estremamente gratificante, perché è molto intelligente e sensibile. Questa sua caratteristica ha facilitato nelle persone l'idea che si tratta di un'animale testardo ed indipendente.Ma la vera ragione è quella poc'anzi detta

Shih-tzu

Razza:
Lo shih tzu e un cane di origine cinese

Origine:
 Documenti e disegni risalenti al XVI secolo, mostrano dei piccoli cani somiglianti a dei leoni in miniatura ( gli Shih- Tzu vengono anche chiamati “piccoli leoni”, a volte). Nel XVII secolo i cani sono stati portati dal Tibet alla città proibita di Pechino ed allevati incrociandoli con il Lhassa Apso Tibetano e il Pechinese. Lo Shih-Tzu è diventato il cane preferito dalla corte imperiale cinese. Per molti anni questa razza non è mai stata esportata e il primo cucciolo esportato in Inghilterra risale al 1930. Oggi questa razza è molto popolare e conosciuta sia come cane da compagnia che come cane da esibizione. 

Descrizione:
Nonostante la piccola taglia è molto robusto. Questo piccolo ma forte cane, come il Lhasa Apso, ha un sottopelo lanoso, ricoperto da un manto lungo e setoso. Cane dallo sguardo fiero ha il pelo sopra il naso che cresce verso l’alto, donandogli una buffa faccia “da crisantemo”. La testa è arrotondata con abbondante barba e baffi e per questo motivo spesso i peli del cranio vengono riuniti in un ciuffo e legati con un nastro. Sono ammissibili tutti i colori e chiaramente il pelo lungo è la sua caratteristica principale anche se a volte viene tagliato. Il muso è corto e peloso ed il naso è nero. Lo stop è ben definito. Gli occhi sono grandi, rotondi e nella maggior parte dei casi sono scuri, eccetto negli esemplari blu. Gli orecchi cadenti sono ricoperti da pelo che si mescola con quello del corpo. I denti devono chiudersi in un morso a tenaglia. Il top-line è uniforme e il corpo è un po’ più lungo dell’altezza al garrese. La rimozione dello sperone è facoltativa. La coda a pennacchio si arriccia sulla parte posteriore.
L'altezza dell'adulto è generalmente compresa tra 25 e 28 cm, il peso tra 4 e 8 kg. 

Temperamento: 
Nonostante la piccola taglia è molto robusto. Questo piccolo ma forte cane, come il Lhasa Apso, ha un sottopelo lanoso, ricoperto da un manto lungo e setoso. Cane dallo sguardo fiero ha il pelo sopra il naso che cresce verso l’alto, donandogli una buffa faccia “da crisantemo”. La testa è arrotondata con abbondante barba e baffi e per questo motivo spesso i peli del cranio vengono riuniti in un ciuffo e legati con un nastro. Sono ammissibili tutti i colori e chiaramente il pelo lungo è la sua caratteristica principale anche se a volte viene tagliato. Il muso è corto e peloso ed il naso è nero. Lo stop è ben definito. Gli occhi sono grandi, rotondi e nella maggior parte dei casi sono scuri, eccetto negli esemplari blu. Gli orecchi cadenti sono ricoperti da pelo che si mescola con quello del corpo. I denti devono chiudersi in un morso a tenaglia. Il top-line è uniforme e il corpo è un po’ più lungo dell’altezza al garrese. La rimozione dello sperone è facoltativa. La coda a pennacchio si arriccia sulla parte posteriore.
L'altezza dell'adulto è generalmente compresa tra 25 e 28 cm, il peso tra 4 e 8 kg.
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Shih-Tzu
Shih-Tzu.jpg

















 Problemi di salute:
Tendono ad avere un respiro affannoso e russano. Alcuni esemplari che derivano da particolari linee di sangue sono predisposti ad avere problemi alle orecchie, agli occhi e all’apparato respiratorio. Un altro problema può essere ernia del disco causata dai piedini posteriori che sono corti e lunghi. I loro denti necessitano di accurate visite veterinarie in quanto tendono a cadere presto. Questi cani tendono ad ingrassare facilmente e non dovrebbero mai essere sovrappeso

Addestramento:
Lo Shih-Tzu è un cane attivo quindi necessita di almeno un paio di passeggiate quotidiane. Non dare troppo da mangiare a questa razza altrimenti ingrasserà rapidamente

 Mantenimento:
Questo piccolo cane richiede una spazzolata quotidiana. Si deve mantenere pulito il contorno degli occhi e le orecchie. Infatti lo Shih-Tzu ha gli occhi particolarmente sensibili: esistono in commercio delle gocce speciali per problemi agli occhi. Questa razza va bene per chi soffre di allergia al pelo in quanto ne perde pochissimo se viene regolarmente spazzolato.Necessita anche di un bagno a settimana.

Alano

Razza:

L'Alano, talora impropriamente chiamato anche Danese (o Gran Danese), è una razza canina ritenuta tradizionalmente una delle più belle ed eleganti, non a caso l'alano è considerato l'Apollo delle razze canine. Spesso, proprio a causa della sua bellezza fisica passa in secondo piano la sua capacità di apprendimento e la sua intelligenza. Fa parte della famiglia dei molossoidi e ne ha i tratti specialmente nel muso e nella struttura ossea imponente, ma si differenzia dalle altre razze di molossoidi sia per l'altezza che per la struttura decisamente meno tozza. Il suo muso è simile a quello del molosso, con testa larga e rettangolare (a differenza dei cani lupo che hanno la testa più stretta e triangolare), occhio sceso, labbro abbondante e pendente, stop marcato e orecchie larghe di forma triangolare e ricadenti, fino a qualche anno fa amputate in modo che venissero portate dritte e appuntite (conchectomia) operazione oggi vietata anche in Italia in osservanza della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia. I membri di questa razza sono in genere apprezzati come efficienti cani da guardia e da caccia ma sono principalmente cani da compagnia per la loro innata sensibilità e mancanza di aggressività. Gli alani sono, insieme ai levrieri irlandesi, tra le razze canine più alte; nel 2010 un cane di questa razza venne proclamato il cane più alto del mondo con ben 109 cm di altezza
 al garrese 

Origini:
In molti paesi viene chiamato Great Dane o Gran Danese, nulla di più sbagliato al momento che l'alano è di nazionalità tedesca. L'equivoco nasce da una tavola disegnata dal naturalista francese George Buffon, che denominò appunto questo cane come Grand Danois (alcuni ritengono che l'errore fu causato dalla grande diffusione che la razza ebbe in Danimarca[3]). La nazionalità tedesca della razza venne codificata in un primo momento nel 1878 a Berlino, quando un gruppo di allevatori decise di catalogare sotto il nome di Deutsche Dogge (Mastino Tedesco) diversi gruppi di cani dalle caratteristiche molto simili provenienti dalla regione sud occidentale della Germania, e successivamente nel 1880, quando fu redatto il primo standard, e nel 1888 quando venne fondato il Deutsche Doggen Club.
The Great Dane Raro, Danimarca 1655
Il nome alano usato in Italia venne adottato ufficialmente nel 1920[3]: si ritiene infatti che i Deutsche Dogge discendano dai cani giunti in Europa probabilmente nel IV secolo al seguito dei guerrieri sciti Alani, o Alaunt. I cani Alaunt non persero questa loro vocazione belligerante fino al tardo Medioevo, quando ne fu evidenziata la grande attitudine alla caccia. Divennero così cani da caccia agli animali selvatici, specialmente al cinghiale (per questo erano chiamati saupacker, cacciatori di cinghiali), ma anche al cervo e all'orso[3]. Cacciavano quasi sempre in muta, con le orecchie tagliate per evitare di venire feriti dalla preda afferrata con le potenti mascelle, non per ucciderla ma per trattenerla in attesa dei cacciatori. Poiché la tecnica di caccia consisteva nell'inseguimento al fine di stancare la preda, alcuni studiosi sostengono che, per associare alla resistenza una maggiore velocità, l'alano sia stato incrociato con il levriero. Il suo essere stato cane da guerra, lo faceva eccellere, oltre che nel combattimento e nella lotta, anche come difensore del padrone, attento custode degli interni dei castelli e delle case dei nobili. Le sue qualità di guardiano, protrattesi fino ai giorni nostri, presero rapidamente il sopravvento sia perché, anche per il suo pelo corto, preferiva il calore del focolare al freddo inverno mitteleuropeo, sia per il suo aspetto particolarmente bello ed elegante che, dal Rinascimento in poi, lo fece diventare il cane di moda della nobiltà europea, che lo voleva accanto a sé nelle proprie case.

Lo standard enci 
Il nuovo standard è in vigore dal 2001 e mantiene sostanzialmente le stesse indicazioni dello standard precedente tranne che che per la nuova disposizione in merito alle orecchie che dovranno essere "naturalmente ricadenti" e dunque non potranno più essere tagliate Il secondo inserimento nello standard ufficiale riguarda il mantello Platten Larghe pezzature nere su mantello bianco, che verranno giudicati insieme ai neri e ai tigrati

Altezza e peso: 
L'altezza al garrese dell'alano deve partire da un minimo di 80 cm per i maschi e da un minimo di 72 cm per le femmine. Il peso forma dovrebbe mantenersi tra i 70/95 kg nei maschi e tra i 45/65 kg nelle femmine, ovviamente è fondamentale che il suo rapporto con la statura sia proporzionalmente corretto. 


Colori del mantello:
L'Alano è allevato in tre varietà di colori distinti: Fulvo e Tigrato, Arlecchino Nero e Platten, Blu.
  • Fulvo : Mantello dal giallo-oro chiaro al giallo-oro intenso. È ricercata la maschera nera. Piccole macchie al petto e ai piedi sono indesiderate.
  • Tigrato : Colore del fondo dal giallo-oro chiaro al giallo-oro intenso con striature nere più regolari possibile e nettamente disegnate, che seguono la direzione delle costole; è ricercata la maschera nera. Piccole macchie al petto e ai piedi sono indesiderate.
  • Arlecchino bianco e nero (detto un tempo Tigerdoggen) : Fondo del mantello bianco puro, quanto più possibile privo di moschettature, con macchie nero lacca dal contorno strappato di dimensioni varie e ben ripartite su tutta la superficie del corpo. Macchie parzialmente grigie o brune sono indesiderate.
  • Nero : Nero lacca, sono ammesse macchie bianche. Fanno parte di questa varietà gli Alani Mantel Tiger, nei quali il nero copre il tronco come un mantello, mentre il muso, il collo, il petto, il ventre e l'estremità della coda possono essere bianchi, così come gli Alani Platten nei quali il mantello è bianco con grandi macchie nere.
  • Blu : Blu acciaio puro, sono ammesse macchie bianche al petto e ai piedi.
  • Platten : Corpo completamente bianco con la testa nera, parzialmente o completamente. Viene giudicato con i neri
  • Merle : Corpo parzialmente grigio con sfumature nere

Accoppiamenti consentiti tra le varietà di mantello [modifica]

Nel 1976 entrò in vigore in Italia un regolamento proposto dalla Società Italiana Alani, il club specializzato della razza, per pianificare gli accoppiamenti tra le varietà di mantelli, ed evitare la nascita di cuccioli con colori "sbagliati". Da allora solo i cuccioli nati da varietà compatibili hanno diritto al pedigree.
Questi sono gli accoppiamenti consentiti:
  • fulvo X fulvo
  • fulvo X tigrato
  • tigrato X tigrato
  • tigrato X fulvo
  • arlecchino X arlecchino
  • arlecchino X nero da arlecchino
  • arlecchino X nero da nero
  • nero da arlecchino X nero da arlecchino
  • nero da arlecchino X nero da nero
  • nero da arlecchino X arlecchino
  • blu X blu
  • blu X nero da blu
  • nero da blu X nero da blu
  • nero da blu X blu
  • nero da nero X nero da nero
  • nero da nero X nero da arlecchino
  • nero da nero X arlecchino
  • nero da nero X blu
  • merle X arlecchino

Cosa nasce dagli accoppiamenti? [modifica]

  • tra fulvi nascono solo cuccioli fulvi
  • tra fulvo e tigrato nascono fulvi e tigrati, o raramente tutti fulvi o tutti tigrati
  • tra blu nascono solo cuccioli blu
  • tra blu e nero da blu nascono nascono cuccioli blu e neri, o caso raro, tutti blu o tutti neri
  • tra nero e blu nascono cuccioli neri o neri e blu, o raramente, tutti blu
  • tra due arlecchini possono nascere arlecchini, neri, bianco-neri, mantel tiger, grigi arlecchinati e bianchi (albini) in proporzioni imprevedibili a causa della complessità del mantello arlecchino
  • tra due neri da arlecchino nasceranno solo neri, al massimo biancho-neri o mantel tiger
  • tra un nero da arlecchino e un arlecchino possono nascere tutte le varietà del gruppo dell'arlecchino, tranne il bianco
  • tra un nero da arlecchino e un mantel tiger (o bianco nero) ci sono le stesse probabilità che tra due neri da arlecchino
  • tra un nero da arlecchino e un bianco nasceranno solo arlecchino o grigi arlecchinati (merle).

I mantelli sbagliati [modifica]

Colori di mantello non previsti dallo standard:
Alano dal mantello Merle
  • grigi arlecchinati o merle: sono alani con il fondo grigio o blu e macchie nere
  • grigio-tigrati: alani con il fondo grigio o blu con tigrature nere o di colore grigio scuro
  • gli albini: alani tutti bianchi o bianchi con pochissime macchie nere
Alani con questi mantelli hanno diritto al pedigree ma sono esclusi dalla riproduzione.
Questi errori, sempre più rari, sono dovuti agli accoppiamenti tra tutte le varietà di mantello, permessi fino all'anno di entrata in vigore dello standard che li aboliva, ma i fratelli dal mantello corretto erano comunque portatori geneticamente di questi mantelli errati.
I merle, così come anche gli altri colori non consentiti dallo standard di razza, si differenziano dai "pregiati" fratelli arlecchini esclusivamente per il colore del mantello. Morfologicamente e caratterialmente sono infatti identici.
Per quanto riguarda i merle è stato fatto un passo avanti nelle leggi italiane e ora possiamo leggere dal sito dell'ENCI:
"Per quanto riguarda il rilascio di certificati genealogici a soggetti nati da genitori iscritti al Libro genealogico, che presentano un mantello non previsto dallo standard di razza, è stata recepita la normativa F.C.I. in vigore che prevede l'iscrizione di tali soggetti al Libro genealogico con la dicitura "soggetto non ammesso alla riproduzione" qualora il colore del mantello è incluso tra i difetti da eliminazione, da squalifica, o non è previsto dallo standard stesso"

Carattere e personalita:
L'alano è un cane tranquillo, equilibrato, docile e molto socievole. Ama la compagnia e si intristisce se tenuto isolato. Per via delle sua mole ha bisogno di un buon addestramento durante la giovinezza che gli permetta di non diventare troppo invadente e creare problemi alla famiglia che lo adotta. È molto intelligente ed apprende facilmente sia i divieti che ciò che "ci si aspetta" da lui, ma se non addestrato, tende ad essere molto espansivo e ciò può costituire un problema specie nei giochi con i bambini, che adora. Le tecniche di addestramento sono basate soprattutto sul comportamentismo sia tramite il condizionamento che tramite il condizionamento operante basate soprattutto sul rinforzo delle azioni positive messe in atto dall'animale.

Malattie: 
L'Alano è soggetto, come altri cani di grossa mole, alla displasia dell'anca, cardiopatie, malattie dell'occhio e torsione dello stomaco.

Displasia dell'anca [modifica]

La displasia dell'anca è un'anomalia dello sviluppo dell'articolazione che porta a conseguenze più o meno gravi fino a provocare la totale immobilità dell'animale. Il termine displasia deriva dal greco e significa "formazione anormale": è un'anomalia dello sviluppo della articolazione coxo-femorale le cui conseguenze si manifestano durante il periodo post-natale. La patologia è caratterizzata da incongruenza delle superfici articolari aggravata dalla lassità dei legamenti di sostegno. I conseguenti movimenti anomali dell'articolazione provocano rimodellamento della testa del femore e dei margini dell'acetabolo accompagnati da erosione della cartilagine e neoformazioni ossee.

Cardiopatie [modifica]

L'alano, come tutte le razze di grossa mole è soggetto a cardiopatie.
Molte delle malattie cardiache del cane sono dovute a difetti congeniti. Anche alcune malattie parassitarie (filariosi, leishmaniosi) e infettive (piodermiti, metriti, broncopolmoniti, cimurro, parvovirosi) possono provocare danni al muscolo cardiaco, alterandone le funzionalità. Le patologie cardiache passano spesso del tutto inosservate e non è raro che si manifestino con la morte improvvisa del cane.
Tra le più frequenti ricordiamo:
  • Le cardiopatie congenite: sono cardiopatie conseguenti a malformazioni delle valvole o di altre strutture cardiache (persistenze del dotto arterioso di Botallo, stenosi polmonare e aortica, comunicazione interatriale o interventricolare, tetralogia di Fallot)
  • La cardiomiopatia dilatativa: è caratterizzata da dilatazione cardiaca, riduzione dello spessore delle pareti del cuore e presenza di aritmie (extrasistoli e fibrillazioni). Anche in questa patologia non sono rare le morti improvvise del cane senza alcuna sintomatologia apparente che avrebbe potuto mettere in allarme il proprietario. Quando compare una sintomatologia, questa può essere caratterizzata da una maggiore facilità all'affaticamento e da dispnea moderata. Durante l'attività fisica si può manifestare anche perdita di coscienza (sincope). Progressivamente il cane dimagrisce e le sue condizioni fisiche peggiorano; compare anche la tosse prima sottosforzo, poi a riposo. La terapia è complessa e deve tenere sotto controllo l'insufficienza cardiaca. I farmaci devono essere dosati e personalizzati in base allo stadio evolutivo della patologia.

Malattie dell'occhio [modifica]

Entropion
Ectropion
Le principali patologie dell'occhio che colpiscono l'alano sono:
  • L'Entropion. L'entropion è il ripiegamento del margine della palpebra verso la cornea; solitamente è una patologia congenita ed ereditaria, soprattutto se compare nel cucciolo entro i sei mesi di età, ma può essere anche conseguenza di traumi, congiuntiviti, corpi estranei o lesioni, che provocano dolore e spasmo nei muscoli palpebrali. La terapia è chirurgica.
  • L'Ectropion. Al contrario del precedente, l'ectropion è il rovesciamento verso l'esterno della palpebra inferiore, con esposizione della congiuntiva palpebrale all'azione irritante dell'aria e degli agenti esterni. Oltre all'alano l'ectropion colpisce molte altre razze con le guance pendenti e cute lassa come il mastino napoletano, il Sanbernardo, il Basset-Hound e Cocker Spaniel inglese. La terapia è chirurgica.
  • La lesione della terza palpebra. La lesione della terza palpebra è una particolare forma di congiuntivite che colpisce la faccia interna della terza palpebra che è molto ricca di follicoli linfatici. In condizioni normali i follicoli svolgono l'importante funzione di tenere sotto controllo le lievi infezioni oculari. Se è però presente un'irritazione cronica i follicoli aumentano di volume e diventano essi stesso motivo di irritazione. La terapia è chirurgica.

Torsione dello stomaco [modifica]

La dilatazione e torsione dello stomaco è una situazione di estrema emergenza che colpisce maggiormente i cani di grossa mole: è una sindrome acuta caratterizzata da un esagerato accumulo di gas all'interno dello stomaco, provocato dalla torsione dello stomaco sul proprio asse. Predispongono alla torsione dello stomaco anche i pasti abbondanti somministrati una sola volta al giorno e ingeriti velocemente, lo strapazzo e l'eccitazione dopo aver mangiato, le bevute abbondanti.
A causa della torsione dello stomaco, il cardias e il piloro si chiudono e i gas, che derivano dalle fermentazioni dell'alimento, si accumulano all'interno della cavità gastrica. La conseguenza di ciò è un notevole e progressivo rigonfiamento dell'addome. Il cane manifesta agitazione, ansima e presenta conati di vomito che non sono seguiti da espulsione di materiale alimentare. Con il passare del tempo la sintomatologia si aggrava, la difficoltà respiratoria si accentua, il polso diventa debole. La morte può sopraggiungere in un paio d'ore dopo un'estrema sofferenza.
La terapia è chirurgica e si deve agire nel minor tempo possibile in quanto più il tempo passa e minori sono le possibilità di un esito operatorio positivo

Consigli:
Molto importante per questa razza è l'alimentazione, soprattutto nel cucciolo. I primi mesi di vita sono importanti perché sono cani che hanno uno sviluppo di crescita imperioso e che quindi hanno bisogno, più di altre razze, di essere seguiti con attenzione, per permettere una crescita armoniosa e corretta; molto spesso se mal alimentati rischiano di deviare gli appiombi, sia posteriori che anteriori. Quindi è consigliabile rivolgersi spesso al proprio allevatore o al proprio veterinario, per verificare una eventuale crescita anomala della struttura ossea.

Boxer

Razza:
Il Boxer, in quanto tale, è una razza canina piuttosto giovane, essendo allevato solo dalla fine dell''800.
Appartenente alla famiglia dei Molossoidi, affonda le sue radici in Germania; attorno al 1870 un gruppo di cinofili di Monaco di Baviera crearono il loro cane ideale tentando l'incrocio tra il Bullenbeisser e il Bulldog inglese. Nel 1895 fu iscritto ai registri geneaologici il primo esemplare di boxer di nome Flocki.
Altezza: i maschi dai 57 ai 63, le femmine dai 53 ai 59 cm. Peso: maschi tra i 30 e i 40 kg, le femmine tra i 20 e i 30 kg. Testa: muso corto e largo, la testa non è pesante né troppo leggera; stop ben marcato; tartufo largo e un po' in su; le guance sono relativamente sviluppate ed il labbro superiore deve coprire interamente la bocca in modo da non mostrare i denti quando la bocca è chiusa. Occhi: scuri, espressivi e non troppo piccoli o sporgenti, in posizione sub-frontale o quasi sub-frontale (Bonetti). Orecchie: se amputate alte e ben erette, se integre alte, a triangolo e rivolte in avanti (nei soggetti nati dopo il 2007 la conchectomia non è permessa ed è stata tolta dallo standard). Dentatura: mandibola molto potente, chiusura dei denti prognata (la mandibola sporge rispetto alla mascella ed è leggermente ricurva verso l'alto. I denti inferiori sporgono di più rispetto ai superiori). Coda: attaccata alta, solitamente amputata all'altezza della terza vertebra (nei soggetti nati dopo il 2007 la caudectomia non è permessa ed è stata tolta dallo standard). Pelo: raso, lucido e aderente. Mantello: fulvo o tigrato, maschera nera ben definita, può avere anche del bianco che può salire con una linea tra gli occhi; ammesso bianco su gola, petto e zampe. Non ammessi gli esemplari per più di un terzo del corpo bianchi. Assolutamente esclusi esemplari albini o interamente bianchi. Se tigrato il mantello presenta su manto fulvo striature scure e nere che seguono la direzione delle costole. A partire dal 2005 l'ENCI rilascia il pedigree anche ai soggetti bianchi, con stampigliata la dicitura "soggetto non idoneo alla riproduzione", in ottemperanza ad una direttiva della FCI riguardante i cani aventi colore del mantello non rispondente alla Standard. Il boxer bianco che abbia il pedigree potrà partecipare a prove di lavoro ufficiali ma non ad esposizioni. Eventuali figli prodotti da tali soggetti non potranno ricevere alcun pedigree. Struttura complessiva: Ha un fisico da galoppatore con la sua forte ossatura e con la sua muscolatura asciutta e molto sviluppata che tuttavia non rende il cane tozzo; caratteristica fondamentale è l'elasticità dei movimenti.

Carattere
Sicuro, raramente diffidente, di una stabilità caratteriale disarmante, frutto della buona selezione. Una frase può a ragione ben descrivere l'indole giocosa da eterno cucciolone: "Il Boxer muore giocando", a sottolineare come anche in vecchiaia mantenga un'indole molto positiva. Il Boxer è un cane molto affettuoso, leale, socievole e dolce, particolarmente adatto ai bambini molto protettivo nei loro confronti; esuberante, gran giocherellone, molto curioso, ha un'inarrestabile gioia di vivere. Ottimo cane da compagnia, ma coraggioso difensore dei membri della famiglia, si presta bene all'addestramento perché grazie alla sua vivacità, se abbinata a metodi non coercitivi, può ottenere grandi risultati in addestramento sportivo e non. Si dice che il Boxer sia un atleta ma non un culturista, e questa frase può rendere bene l'immagine di una struttura fisica eccezionale, di grande atleticità senza nel contempo risultare pesante, quindi adatta alla funzione di cane da difesa-compagnia.
Tratto dallo standard ufficiale: Il Boxer deve essere saldo di nervi, consapevole di se, tranquillo ed equilibrato. Il suo carattere è di massima importanza e richiede una avveduta cura. Il suo attaccamento e la sua fedeltà al suo padrone e a tutta la casa, la sua vigilanza e il suo coraggio quale difensore sono da tempo famosi. È innocuo in famiglia ma diffidente verso gli estranei, è allegro e cordiale nel gioco ma è impavido in situazioni gravi. Si addestra facilmente grazie alla sua disponibilità alla sottomissione, al suo slancio e coraggio, alla sua naturale tempra e al suo fiuto. Dato che non ha pretese ed è pulito, è piacevole e prezioso sia in famiglia che come difensore, accompagnatore o cane di servizio. Il suo carattere è leale senza falsità e perfidia anche in età avanzata. 
Salute:
Come quasi la totalità dei Molossoidi non è una razza longeva, in vecchiaia può soffrire di patologie agli occhi e di problemi cardiaci spesso di origine ereditaria. Come molti altri cani può soffrire di displasia dell'anca o spondilosi, ma il suo club di razza, a differenza di molti altri, per rilasciare la selezione ad un soggetto, richiede analisi ufficiali di queste paralogie (displasia, spondilosi, e cardiache). Ha una cute tendenzialmente grassa, la quale può comunque causare problemi minori risolvibili con una corretta alimentazione.
Tradizionale, ma ormai in forte diminuzione, è l'amputazione di coda e orecchie, che originariamente non veniva effettuata per motivi estetici come molti pensano, ma per ridurre i danni in caso di attacco da parte di altri cani (le orecchie sono particolarmente soggette a lacerazioni e la coda a fratture), poiché si tratta di parti particolarmente esposte. Tale pratica è stata recentemente (2007) vietata in Italia, che si è così allineata a numerosi paesi europei.

Salve

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